VERSO LE ELEZIONI

Usa2012, Rick Santorum trionfa al SudGingrich è il grande sconfitto della serata

L'ex senatore della Pensylvania ha conquistato infatti l'Alabama e il Mississippi. Romney stenta, ma continua a guadagnare delegati preziosi per la vittoria

14 Mar 2012 - 06:37
 © Ap/Lapresse

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E' Rick Santorum il trionfatore della grande notte elettorale delle primarie repubblicane nel Sud degli Stati Uniti. L'ex senatore della Pensylvania ha conquistato infatti l'Alabama e il Mississippi sbaragliando il suo competitor a destra, Newt Gingrich, il grande sconfitto della serata. Con questo trionfo netto in due stati cruciali del sud, Santorum si proietta come unica seria alternativa a Mitt Romney. Da domani farà gara a due.

"We did again", ha detto Santorum emozionato ai suoi fan riuniti a Lafayette, in Lousiana. "La gente comune è capace di fare cose straordinarie", ha aggiunto proponendosi come il paladino della working class, che sfida l'establishment, i media e il "big money". "Santo" come lo chiamano negli Usa, infatti non ha solo regolato l'ex Speaker, ma ha battuto anche Mitt Romney.

Il "front-runner" ha confermato di non avere ancora l'appoggio degli elettori evangelici ultra-conservatori, di non sapersi connettere con gli umori dell'America profonda. Tuttavia, Romney, il "moderato", il miliardario del Massachusetts che non piace agli elettori del Tea Party, va avanti per la sua strada. L'entusiasmo, la passione politica è importante, ma alla fine, quello che conta per vincere la nomination è ottenere i delegati per la convention di Tampa.

Grazie alle nuove regole che assegnano i seggi in modo prevalentemente proporzionale, lo staff di Romney, sconfitto alle urne, può comunque tirare un sospiro di sollievo per aver guadagnato ancora terreno prezioso. Ora, a seconda delle stime, si trova tra i 470 e i 480 delegati. Santorum, l'uomo del giorno, anche dopo i trionfi di oggi, ne ha solo la metà, circa 240. E alla fine, vince chi arriva prima alla soglia magica di 1144.

Tirando le somme, un po' com'è accaduto nel Supertuesday della settimana scorsa, Romney malgrado tutti i suoi limiti resta il predestinato. Ma deve comunque guardarsi le spalle. Sino a quando i conservatori disperderanno i loro voti su due candidati, il raggiante Santorum e il malconcio Gingrich, Mitt può dormire sonni tranquilli. Molto diversa sarebbe invece la situazione se l'ex Speaker si decidesse a ritirarsi. A quel punto veramente la battaglia sarebbe a due. E l'esito non sarebbe più tanto scontato.

John King, il capo del politico della Cnn, proiezioni alla mano, ha dimostrato come con Gingrich in partita, Romney potrebbe conquistare la nomination già a fine maggio. Con Gingrich fuori, invece, potrebbe essere tutta un'altra storia. Mitt e Rick potrebbero essere testa a testa alla vigilia delle primarie del New Jersey e della California in programma a giugno. E a quel punto tutto è possibile.

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